Il quotidiano "Il Diario di Legnano", in un articolo del 20 settembre 1992, definiva l'edificio
appena ristrutturato "un Palazzo da manuale" e sottotitolava: "Salvato un esempio di archeologia
industriale". Il palazzo, costruito negli anni Venti per il personale delle officine Sam (una vecchia
fabbrica di automobili) e in seguito passato tra le proprietà immobiliari della Franco Tosi, versava
in grave stato di abbandono. L’edificio rappresentava il simbolo del “boom” economico di fine
secolo e, a differenza delle altre case operaie sorte in tutta la città di Legnano aveva un certo
valore architettonico, oltre che storico. In un saggio contenuto ne”La fabbrica ritrovata” si legge: “
l’edificio alto quattro piani, presenta insolite pretese di decoro architettonico con fregi bugnati
e pinnacoli in facciata ed una articolazione dei corpi incernierati intorno al corpo scala. Vero la
corte interna invece, il carattere dell’edifico è di tutt’altra natura, rivelando due corpi a ballatoio
il cui aspetto, per quanto dignitoso, risulta completamente contraddittorio con le pretese della
facciata.
La ristrutturazione dell’edificio ha comportato l’adeguamento igienico sanitario con la
ridefinizione del taglio degli alloggi per un numero complessivo di 24 appartamenti. Verso la
corte interna, rivestita da rampicanti, è stata collocata una struttura verticale che ospita l’ascensore
per l’adeguamento alle normative vigenti. Il giardino è stato completamente rifatto, privilegiando
l’area a verde verso l’edificio e risistemando i parcheggi di pertinenza sul lato opposto.